Progetto
L’archivio fotografico di Biagio Marin. Appunti visivi di un poeta italiano
Cliente, anno
Aree di intervento
- Collection management
- Conservazione
- Catalogazione
- Digitalizzazione
- Valorizzazione di patrimoni culturali
Biagio Marin (1891-1985) è stato uno dei più significativi poeti italiani del secolo scorso. La sua opera, profondamente radicata nelle tradizioni della sua terra e nella cultura primitiva marinara, si distinse per la capacità di utilizzare il dialetto gradese come uno strumento poetico di ampio respiro, capace di combinare semplicità e profondità esistenziale. L'isolamento geografico e culturale di Grado divenne una metafora della sua poetica, un microcosmo attraverso il quale esplorare tematiche universali.
Oltre al contributo letterario, Marin ha accumulato nel corso della sua vita un consistente corpus di opere fotografiche. ll fondo fotografico Biagio Marin - oggi in deposito presso la Biblioteca civica Falco Marin di Grado - è costituito da fototipi di varia natura e dimensione (aristotipi, stampe al carbone, un piccolo album con stampe alla gomma bicromata, stampe a sviluppo alla gelatina e sali d’argento, stampe cromogeniche, negativi su pellicola, ecc.) e copre un arco cronologico compreso tra gli inizi del Novecento e la fine degli anni Settanta. I soggetti principali sono riconducibili all’ambito familiare e alla cerchia professionale di intellettuali giuliani come Virgilio Giotti, Enrico Mreule e i fratelli Slataper. Altrettanto significativi sono i fototipi che documentano lo sviluppo turistico di Grado tra il 1923 e il 1937, quando Biagio Marin era direttore dell’Azienda di soggiorno della città. La collezione comprende anche notevoli scatti autoriali, tra gli altri di Attilio Brisighelli e Studio Marocco. Ad oggi non risultano esistere inventari o schedature anche parziali del fondo, la cui consistenza potrebbe essere quantificata approssimativamente in 8000 fototipi.
Grana Fina, su incarico del Comune di Grado, ha operato su un primo lotto selezionato di 2000 pezzi, articolando l’intervento in quattro fasi distinte ma complementari: ricognizione del fondo e mappatura dello stato di fatto, fotoriproduzione dei singoli fototipi, ricondizionamento con materiali testati PAT e conformi alle normative ISO vigenti in materia di conservazione, catalogazione con il software di descrizione archivistica Archimista.
Con questo incarico sono stati messi in sicurezza 6000 fototipi. La catalogazione di un primo lotto di 2000 esemplari ha consentito di realizzare una nuova mappatura semantica coerente ed efficace e di costruire nuovi percorsi di valorizzazione per gruppi omogenei di schede. Il fine ultimo dell’intero progetto sarà quello di costruire percorsi di valorizzazione e conoscenza dell’intera vicenda umana di Biagio Marin, includendo anche lo sguardo speciale della sua raccolta fotografica. Ci si potrà immergere nel suo universo familiare e intimo, e al tempo stesso esplorare i paesaggi e i territori di Grado e della sua laguna, elementi centrali della sua vita e fonte d’ispirazione per la sua opera letteraria.
Ringraziamo il Comune di Grado per aver gentilmente concesso la pubblicazione di alcune immagini del fondo fotografico Biagio Marin.